Furti e rapine – Analisi dei dati forniti dalle Prefetture Provinciali italiane e rielaborate dal Ministero degli Interni. I dati di cui disponiamo evidenziano una diminuzione complessiva delle rapine nel quadriennio 2007-2011, ma le ragioni di tale decrescita non sono affatto confortanti, anzi! I rapinatori hanno modificato in questo periodo il loro raggio di azione, meno colpite banche e poste, ma martoriate le abitazioni private. Dati alla mano nel 2007 sono stati denunciati 3.050 rapine in banca, reato in calo nel 2011, che segna un -55% . Stesso discorso per gli uffici postali, reati predatori in calo del 21%. In entrambi i casi anche il confronto con il 2012 ha segno negativo. Cittadini apparentemente più sicuri, quindi? Neanche per sogno: le rapine in casa balzano da 2.529, denunciate nel 2007, alle 2.858 del 2011 e presentano un trend in sensibile crescita anche nel primo semestre del 2012, registrando un +25,8%. Stesso discorso per i furti in abitazione, si passa rapidamente dalle 166.838 denunce nel 2007 ai 204.891 furti nel 2011. Anche rapine e furti in strada segnalano purtroppo un preoccupante aumento.
Ma come è cambiata in questo scenario la percezione della sicurezza nel nostro paese?
Negli ultimi anni le preoccupazioni, che maggiormente hanno travagliato il sonno degli italiani, hanno riguardato la difficile situazione economica. Attualmente però, la minaccia costante della microcriminalità organizzata, entrata ampiamente in azione anche nei paesi di provincia, quelli dove per inciso si viveva “tranquilli”, ha contribuito a rendere ancora difficile la vita degli italiani.
I furti e le rapine non sono più una realtà lontana, confinata nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli, ma sono ormai quotidianità in tutta la Penisola.
Alla situazione, già abbastanza complicata, vanno anche aggiunti i tagli della spending review alle risorse impegnate nell’ordine pubblico.
(Fonte: Dati delle Prefetture provinciali Italiane rielaborate dal Ministero degli interni)
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